domenica 23 ottobre 2011

La busta paga delle donne.

Nel lontano 1977, Tina Anselmi, unico Ministro del lavoro donna, della repubblica Italiana, fece approvare una legge che vietava discriminazioni nelle buste paga tra uomini e donne. Quali sono stati i risultati?
Le donne continuano ad essere pagate meno in busta paga rispetto agli uomini di circa il 20% . Questa crisi economica poi ha colpito tutti, ma le donne maggiormente, facendo ancora calare la loro retribuzione. Nella media dei trenta paesi piu' industrializzati , gli stipendi degli italiani sono al 23° posto, ma come sempre per le donne , lavorativamente parlando va' anche peggio, oltre alla retribuzione piu' bassa, le opportunita' di occupazione sono minori. Non parliamo delle donne sposate e con figli, incontrano piu' ostacoli di carriera anche essendo preparate. Penso che il talento delle donne vada riscoperto , per una maggiore rivalutazione nel mercato del lavoro.  E' necessario creare anche adeguati sostegni ai carichi di lavoro nell' interno della famiglia, perche' il lavoro fuori della famiglia per la donna ha un ruolo essenziale per la costruzione dell' identita' sociale e di autostima personale. Con questa situazione attuale del mondo del lavoro, come possiamo incentivare una maggiore partecipazione diretta del talento delle donne , nella costruzione di ricchezza, sviluppo e benessere sociale?

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