sabato 17 dicembre 2011

La pena di morte nel mondo

                              INTRODUZIONE                                                               Lucca, 17\12\2011



 “ Parmi un assurdo che le leggi , che sono l’ espressione della pubblica volontà, che detestano e puniscono l’ omicidio, ne commettono uno esse medesime, e, per allontanare i cittadini dall’ assassinio, ordinino un pubblico assassinio,,.
                                                                                                                  Cesare Beccaria,    Dei delitti e delle pene.

                          
La pena capitale costituisce una punizione crudele, inumana e degradante. E’ una violazione dei diritti umani fondamentali e non può offrire alcun contributo costruttivo agli sforzi della società
Nella lotta contro il crimine violento. La tendenza mondiale verso l’ abolizione della pena di morte ha conosciuto negli anni  90 una decisa accelerazione sostenuta dai principali organismi internazionali. A partire dal 1997, la Commissione della Nazioni Unite per i diritti umani ha approvato , con cadenza annuale, risoluzioni sull’ abolizione della pena di morte ha ottenuto l’ approvazione a maggioranza assoluta dall’ Assemblea generale delle Nazioni Unite. Tale risoluzione segna un punto di svolta in quella che  è ormai una battaglia di civiltà . Il testo della risoluzione esorta tutti gli Stati che mantengono ancora la pena di morte a  “ stabilire una moratoria
Delle esecuzioni in vista dell’ abolizione,,  della pena capitale ed invita a ridurne progressivamente l’ uso  ed il numero dei reati per i quali può essere comminata , rispetto gli standard internazionali a garanzia dei diritti dei condannati. L’ obbiettivo della presente trattazione è quello di  fare una  “ panoramica,,  aggiornata sulla  pena capitale e di mostrare che , generalmente , i prigionieri condannati a morte o i prigionieri nei confronti dei quali è stata eseguita una condanna a morte, non hanno beneficiato di un  “ giusto ed equo processo,,  ai sensi della Dichiarazione Universale dei diritti dell’ uomo e del Patto internazionale sui diritti civili e politici e di tutti gli altri trattati internazionali  che vietano l’ utilizzo di tale pena , rendendo la loro morte ancora più  inaccettabile.
Per il 2009 risulta   che sono 96 i paesi che hanno abolito totalmente la pena capitale dalle loro costituzioni ; gli abolizionisti per crimini ordinari sono 8 , la Russia, in quanto membro del Consiglio d’ Europa è impegnata ad abolirla e nel frattempo, attua una moratoria delle esecuzioni;
i Paesi abolizionisti di fatto, che non eseguono cioè sentenze capitali da oltre dieci anni, sono 42;
mentre quelli che attuano una moratoria delle esecuzioni sono 5. I paesi che mantengono la pena
di morte sono 46. Partendo dalla Dichiarazione Universale dei diritti dell’ uomo e dal Patto internazionale sui diritti civili e politici, il presente studio intende analizzare , per ogni area geografica, ciò  che è stato fatto e che si continua a fare per tutelare i diritti umani e promuovere l’ abolizione della pena capitale, inserendo testimonianze e documenti che sono sottoposti  i condannati a morte. Successivamente, ampio spazio è stata dato alle attività di promozione della moratoria contro la pena di morte che hanno visto in prima fila l’ Italia nel fare pressioni , non solo diplomatiche, affinché la risoluzione venisse approvata in seno all’ Assemblea generale. In sintesi si è cercato di illustrare come il nostro Paese abbia da tempo iniziato ad impegnarsi sul versante abolizionista della pena capitale al fine di dimostrare , anche in base a statistiche ufficiali , come questa non abbia alcuna incidenza nella riduzione del crimine o della violenza , ma piuttosto rimane
una punizione che viola i diritti fondamentali dell’ uomo . La risoluzione ONU non deve, dunque , essere considerata il traguardo di una battaglia diplomatica , ma è un punto di partenza , l’ inizio di un lungo processo politico – diplomatico da incoraggiare con pazienza  e tenacia per arrivare quanto prima alla scomparsa del boia. E’ auspicabile che il  presente lavoro susciti curiosità ed interesse non solo fra gli “ addetti ai lavori,, ma soprattutto all’ interno della società  civile ( giovani generazioni in testa) , per far nascere nuove sensibilità , eticamente e giuridicamente , all’ avanguardia per una più esaltante stagione dell’ affermazione, senza se e senza ma , dei diritti umani. Mi piace , inoltre , sottolineare quanto ebbe a dichiarare l’ ex Presidente della Repubblica dello Zambia Levy P. Mwanawasa Sc. (V. prefazione al Rapporto 2004 sulla pena di morte nel mondo , elaborato da “ Nessuno tocchi Caino,, tascabili Marsilio) circa l’ inutilità della pena di morte: “ La condanna di una persona che è stata accusata  può  inoltre essere causa di una vera ingiustizia… Una volta che la sentenza è stata eseguita, e se l’ errore compiuto venisse scoperto solo successivamente, sarebbe impossibile per la società porvi rimedio… La vita è sacra.,,
L’ abolizione della pena di morte può a parere mio giustificarsi anche da un punto di vista biblico.
Il primo omicidio nella storia dell’ umanità è quello di Caino , che ha ucciso il fratello Abele . Dio ,
quale giudice, non  l’ ha condannato a morte, ma a vita, ammonendo che chiunque avesse ucciso caino sarebbe punito  sette volte. Va anche fatto presente che il  sesto dei Dieci Comandamenti data da Dio a Mosè  dice: “ Non uccidere, ;; E, poi , concludendo: “ Mi preoccupa il fatto che alcuni cristiani e capi di alcune chiese siano grandi sostenitori della pena di morte . Essi fondano le loro convinzioni su alcuni passi delle Scritture del Vecchio Testamento . Queste Scritture insegnano il principio dell’ occhio per occhio , del dente per dente e cosi via. Se questo principio  fosse seguito alla lettera , accadrebbe quel che ha fatto notare Martin Luther King: La  antica legge dell’ occhi per occhio renderebbe tutti ciechi . E’ giunto il tempo di fare la cosa giusta. Parole condivisibili pronunciate da un uomo che , oltre ad essere un ex Capo di stato, è anche un cristiano battista di orientamento abolizionista che fu eletto nel 2001 e, nell’ esercizio della sua carica , si rifiutò sempre di fare eseguire le condanne a morte. Certo al fondo vi è un sentito convincimento religioso . Un motivo in più per indurre i Presidenti degli Stati ( che ancora “ dubitano,,), appartenenti a qualsiasi credo , ad imitare il comportamento coerente del Presidente dello Zambia. Solo così la pena di morte potrà diventare , nel Pianeta un triste ricordo.




                                                                                          Lino Buscemi




Mi corre l’ obbligo, di ringraziare l’ amico Prof. Tommaso Romano, scrittore ed editore di  Palermo, per avermi fatto conoscere una persona con uno  spessore umano, culturale uguale a lui,   si tratta dell’ Avv. Lino Buscemi , Dirigente dell’ Ufficio del Garante per la tutela dei diritti fondamentali dei Detenuti e il loro  reinserimento sociale, Regione Sicilia.
Questa è l’ introduzione  da lui scritta del libro “ LA PENA DI MORTE NEL MONDO,,
Da lui gentilmente donatomi. Un libro dal leggere tutto in un fiato , riflettendo.
Graziella Belli
seg. prov. femminile di Stella e Corona

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